Diffondere informazioni per l’intervento precoce e la valutazione dei rischi, far conoscere le possibilità di accesso a sostegno e protezione di chi trova il coraggio di denunciare e soprattutto stimolare uomini e donne ad affrontare questo tema nella propria vita e nel proprio ambiente… sono solo una parte delle azioni da intraprendere pubblicamente per mettere fine a questa inaccettabile tragedia, frutto di una cultura malata.
Sostenere il lavoro delle organizzazioni per i diritti delle donne, finanziandole e facendo rete con appositi settori delle istituzioni (forze dell’ordine, operatori della giustizia) e al contempo condividendo le informazioni sui casi di omicidi e sulle esperienze delle sopravvissute per potenziare la ricerca delle migliori strategie di prevenzione è la via maestra indicata anche dalle Nazioni Unite per ottenere risultati utili contro questo tremendo reato.
Dobbiamo chiedere conto ai Governi perchè mettano in atto ogni sforzo possibile per contrastare questa spirale di violenza abbattendo tutte le limitazioni culturali e sociali, economiche e burocratiche che impediscono la piena parità fra cittadini e cittadine.
Non è più accettabile che le retribuzioni delle donne siano inferiori a quelle degli uomini a parità di ruolo e competenze; non è più accettabile che venga veicolata nell’informazione e nei media un’immagine della donna che è tuttora espressione di un pensiero basato su una cultura di genere fondamentalmente asimmetrica; non si può più accettare che le posizioni apicali nei consigli di amministrazione, nelle commissioni di ogni tipo, nei vertici di partiti e istituzioni politiche siano occupate prevalentemente, se non esclusivamente, da maschi.
Con questi occhi vorremmo che i giovani guardassero alla realtà che li circonda, più di quanto siamo stati capaci di fare noi fino ad oggi.
Qualche mese fa una dirigente scolastica di Forlì rispondendo ad una nostra proposta di far assistere i suoi studenti e le sue studentesse ad un programma della nostra radio sulla tutela dei beni comuni ci aveva risposto più o meno così: “Ho letto che gli ospiti che discuteranno nella vostra interessante trasmissione sono ben cinque, oltre ai due conduttori. Sono tutti maschi. Ai miei studenti non lo propongo neanche. Invitatemi nuovamente quando avrete tenuto conto anche di questo nel comporre la trasmissione e accetteremo di buon grado”.
Grazie Preside di questa lezione. Ci ha insegnato qualcosa.
Fabrizio e Maria Chiara