Una storia in linea con una problematica assai attuale: la siccità. Una scelta stilistica particolare: la trama si snoda attraverso il racconto di più personaggi, per cui gli stessi accadimenti trovano spiegazioni e giustificazioni molto distanti tra loro.
Due autori che sono anche padre e figlio: Neal e Jarrod Shusterman. Bastano questi ingredienti per essere attratti dalla lettura di "Dry" ambientato in una California che rimane senz’acqua. Ed è interessante notare le vicissitudini dei personaggi, un piccolo gruppo di ragazzi, di fronte a questo dramma.
Gli adulti sono ai margini e danno il peggio di sé, come del resto proprio le incomprensibili scelte degli adulti stessi hanno reso la situazione ancora più tragica.
“Uno straordinario romanzo…impossibile smettere di leggerlo”, credo che in questa semplice citazione di Stephen King, non uno a caso, risieda il fascino di "Dry" per il quale suggerisco anche un link cinematografico: la visione di “Siccità”, l’ultimo film di Paolo Virzì. Contorno diversissimo, con il film infatti siamo a Roma, ma dinamica simile che si può riassumere in questa elementare domanda: come mi comporterei, come diventerei se improvvisamente un bene fondamentale e scontato venisse a mancare?
Ecco "Dry" risponde in maniera plurale, ovvero con le diverse reazioni dei ragazzi protagonisti a questo quesito.
Buona lettura!