Una storia ben costruita? Un’indagine sui grandi interrogativi dell’esistenza? L’ennesima prova che non sempre ciò che si coglie ad un primo sguardo è l’assoluta verità? Una critica alla pena di morte?
Diciamo che “Le lacrime dell’assassino” di Anne Laure Boundox è un po’ di tutto questo. Romanzo che si apre, in omaggio al titolo, con un omicidio che rappresenta anche l’inizio di un percorso di redenzione, poiché subito dopo l’autore del brutale gesto compie un atto di bontà.
La struttura narrativa è snella, suddivisa com’è in tanti brevi capitoli, ciascuno con un titolo che ben ne simboleggia il contenuto.
Tanti i riferimenti alla grande letteratura sudamericana nei nomi di alcuni personaggi. Sudamerica che è anche lo scenario nel quale si snoda tutta la vicenda e, mentre ci si lascia coinvolgere dalla semplice ma profonda scrittura di Anne Laure Bondoux, ci si immerge nella ruvida natura dell’estremità del Cile meridionale, immaginandosi la vita a Punta Arenas o a Puerto Natales.
Un libro con due parti molto convincenti, le quali dovrebbero essere la norma di qualsiasi buona creazione…l’inizio e la fine, e in mezzo non ci s’annoia.
Buona lettura!