Tracce di Maturità - di Marco Visconti
Pubblicato il 23/06/2024


Tracce di Maturità

Un'analisi, politica e non, delle tracce del tema di Maturità 2024

 

L’anno scorso la polemica si concentrò sulla traccia relativa ad un frammento di discorso dell’ex ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi. Quest’anno possiamo sottolineare come - coincidenza? - con un governo di destra per le tracce letterarie siano stati scelti gli autori più dichiaratamente destrorsi del panorama letterario novecentesco: Pirandello e Ungaretti. Polemiche politiche a parte le tracce sono risultate nel complesso abbastanza agevoli per le giovani menti emozionate dei candidati. Per chi non lo sapesse la prima prova presenta ben sette possibilità di scelta declinate in ordine alfabetico. Così le prime due dei già nominati Ungaretti e Pirandello sono rispettivamente l’A1, analisi del testo poetico, e l’A2 analisi del testo in prosa. Poi ci sono le tre proposte B, che prevedono la comprensione del testo proposto e una successiva produzione scritta sui temi messi in luce dal testo stesso. E il tema tradizionale? Eccolo nelle due tracce C. Proprio l’ultima, la C2, è stata sicuramente quella più vicina alla sensibilità dei ragazzi, infatti basandosi sull’estratto di un libro di Maurizio Caminito, “Profili, selfie e blog”, si chiedeva agli studenti di riflettere sulla quasi definitiva estinzione della modalità del diario. Registrazione intima dei propri pensieri, vista come sfogo ed autoanalisi che, nell’era dei social a cominciare da Facebook e Instagram per non parlare di tutti gli altri, è stata sostituita da una narrazione sempre improntata all’eccezionalità, al momento irripetibile, ad un’ostentazione patinata da un ottimismo, che nasconde le fragilità e gli insuccessi, insomma che rifiuta qualsiasi introspezione; W l’apparenza e basta. Rimanendo sul crinale della critica dell’uomo che non cura la sua ombra ma procede spedito, l’altra proposta del cosiddetto tema classico, la C1, era significativa fin dal titolo del libro da cui si sono ricavate le parole della traccia: “L’elogio dell’imperfezione” di Rita Levi Montalcini. Continuando la risalita al contrario molto intrigante la B3, che partiva dall’analisi di un testo di Nicoletta Polla Mattiot: “Riscoprire il silenzio”, forse il testo maggiormente denso di significati tra quelli presentati, ovviamente è un parere del sottoscritto. Il silenzio come principale strumento di dialogo, perché solo col silenzio si può veramente ascoltare e rielaborare ciò che dice l’altro. Detto brevemente della traccia B2, basata su un articolo di Maria Agostina Cabiddu sulla necessità di esaltare e tutelare il nostro patrimonio culturale e naturale…ma dai! Pensavo che andasse deturpato e distrutto! La traccia B1 analizzando un brano di Giuseppe Galasso, metteva di fronte i lettori e maturandi al paragone tra l’epoca della Guerra fredda innervata dall’equilibrio del terrore, poiché entrambi gli schieramenti erano ben consci di che cosa sarebbe successo in caso di conflitto nucleare, con l’oggi, il drammatico oggi dell’Ucraina e della striscia di Gaza, e chissà? forse qualche studente si sarà ricordato della tragedia dimenticata del Sudan alle prese con una tremenda guerra civile. E chiudiamo tornando all’inizio con Ungaretti e Pirandello. Dello scrittore siciliano si proponeva l’analisi di uno dei suoi testi meno noti ma maggiormente attuali: “Quaderni di Serafino Gubbio operatore” romanzo nel quale con grande anticipo si pone in luce il potere alienante delle macchine e così questo operatore al quale vien detto solo di girare la manovella della cinepresa, siamo agli inizi del ‘900 e la tecnologia era ancora molto artigianale, viene talmente assorbito da questo compito che per lui realtà e finzione non sono più distinte e nel drammatico epilogo continua a riprendere l’attrice, che viene veramente sbranata da una tigre, uscita dalla gabbia. Con Ungaretti in scena la Prima guerra mondiale e la sua bestialità…

”In agguato

in queste budella

di macerie

ore e ore

ho strascicato

la mia carcassa

usata dal fango

come una suola

o come un seme

di spinalba”

Questo l’emblematico primo frammento della poesia da analizzare, l’approfondimento richiedeva poi una lunga riflessione sulla letteratura di fronte alla guerra e alla sofferenza umana…mi piace immaginare allora che qualche studente abbia chiuso con queste parole: lungo le sponde del mio torrente voglio che scendano i lucci argentati non più i cadaveri dei soldati portati in braccio dalla corrente.

 

Buon fine settimana!