A ottobre 2022 il sindaco di Muggia decide di sfrattare Marco Cavallo dal capannone in cui vive.
Marco comincia così un nuovo viaggio alla ricerca di una casa in cui riposarsi, dopo essere stato cacciato dalla propria dimora.
Marco però non è una persona, ma un cavallo azzurro di cartapesta e legno che contiene i sogni degli ex internati del manicomio di San Giovanni, a Trieste.
Questa è la storia che aggredisce Elena Magnani, giovane studentessa della scuola di Cinema Luchino Visconti, l'ospite che abbiamo avuto in nostra compagnia la scorsa puntata.
Elena, infatti, sta facendo un documentario su Marco Cavallo, o meglio, un film che racconta di un passato e cerca di dialogare col futuro. Perché i sogni che contiene la pancia del cavallo ad oggi sono ancora inespressi, così come quell'utopia che la rivoluzione di Basaglia portava con sè.
Chi ha avuto la fortuna di trovarsi vicino a Marco si accorge subito della magia che sprigiona e dei discorsi che la sua presenza mette in moto: con la sua forma bizzarra e fantasiosa Marco Cavallo ti dice di tenere aperta la contraddizione e una "finestra sull'impossibile" per preservare la fecondità dell'incertezza e della fragilità.
Insomma il sindaco di Muggia aveva ragione in parte a ritenere ingombrante la statua. Come scrive il professore Massimo Marino nel suo articolo per Doppiozero "le icone, le immagini profonde, gli archetipi hanno il compito di ingombrarci la coscienza, di rovistarci dentro, di aprire le dimensioni più segrete dell’Io e della socialità".
Per saperne di più invito il pubblico di Radio Itineraria a riascoltare in podcast la puntata e soprattutto di scriverci al 334 309 2823 per qualsiasi curiosità sul film e su questa storia di un recente passato, ancora non abbastanza conosciuta.
Buona Domenica!