Pasquale Esposito, Ernesto Mauri, Domenico Lasala, Giorgio Fronza, Elio Molteni più Livio Ceresoli uno dei soccorritori, sono le sei vittime della strage del cinema Eros, viale Monza 101 a Milano, 14 maggio 1983. I colpevoli acclarati due esponenti del gruppo neonazista Ludwig, che provocarono l’incendio per colpire quelli che ritenevano uomini senza onore, come recita un frammento della loro rivendicazione. Senza onore e pudore poiché stavano vedendo un film pornografico.
Questa la storia che ci hanno raccontato Marco Pepe e Gilberto Colla nella puntata di mercoledì 22 maggio di “Esatto”, i due attori che l’anno scorso hanno messo in scena per la prima volta il monologo “Qualcuno si è salvato scappando sui tetti- una strage a Milano”. Insieme alla giornalista Alessandra Coppola autrice di un podcast e a pochi altri stanno combattendo una battaglia contro la rimozione, l’oblio e il silenzio calati sulla vicenda. E se come ha commentato Marco Pepe, può essere anche in parte giustificabile la voglia da parte delle famiglie coinvolte di non dare al ricordo una visibilità mediatica importante, è invece altamente opinabile la rimozione operata dalle istituzioni. È triste infatti che la seconda strage terroristica per numero di morti a Milano, dopo quella di piazza Fontana ben presente nei libri di storia, sia stata completamente avvolta dalle pieghe della storia stessa, anzi soffocata dalle sue spire. La memoria è un dovere civile, che deve scavalcare il legittimo, personale e intimo desiderio dei parenti di non riportare alla luce fatti per loro dolorosi.
Per non dimenticare possiamo sottoscrivere l’appello sulla pagina facebook dell’associazione culturale Piantago, lanciato proprio da Marco Pepe e Gilberto Colla. Chissà che il rumore della rete non serva a scrostare il silenzio, imposto da un bigotto moralismo che ha creato delle vittime di serie B.
Buona domenica!